Come promesso, oggi vi consigliamo un film coccoloso e che potrete vedere insieme ai vostri figli. Vi assicuriamo, però, che anche voi adulti troverete l'ultimo lungometraggio Disney un vero capolavoro dell'animazione. Stiamo parlando di Big Hero 6. Pensando a un Capodanno in famiglia, Alessandro ha pensato di abbinare al cartone una ricetta di sua invenzione, presa dal menù del suo Home Restaurant di Roma, proprio per festeggiare il Capodanno: Mezzi rigatoni con crema di zucca, pancetta croccante e ricotta salata di Bufala. Non ci resta che augurarvi una deliziosa serata in famiglia, un bel brindisi di mezzanotte accompagnato, come tradizione, dalle lenticchie! Insomma, tra mangiate, bevute e tombole, vi auguriamo un 2015 sereno e pieno di belle sorprese! Enjoy!!!!! Ele e Ale
La ricetta
Mezzi rigatoni con crema di zucca, pancetta croccante e ricotta salata di Bufala
INGREDIENTI per 2 persone:
-
200 g. di mezzi rigatoni;
-
300 g. di zucca;
-
8 fettine di pancetta arrotolata;
-
8 foglie di salvia;
-
1 peperoncino;
-
1 scalogno;
-
olio evo, ricotta salata di bufala grattugiata, sale,
latte di soia: q.b.;
PREPARAZIONE (20 minuti):
Tagliare la pancetta a
striscioline e cuocerla in un padellino senza olio facendola diventare
croccante. Tagliare grossolanamente la zucca e lo scalogno, soffriggere il
tutto in una padella con il peperoncino, sfumare con acqua calda di cottura
della pasta e cuocere per alcuni minuti. Aggiungere un pizzico di sale e metà
delle foglie di salvia tritate. Frullare il sugo con il latte di soia creando
una salsa cremosa. Aggiungere la rimanente salvia tritata e scaldare sul fuoco.
Cuocere in abbondante acqua
salata la pasta, mantecarla nella padella con la crema di zucca aiutandosi con
acqua di cottura.
Impiattare con una spolverata di
ricotta salata di bufala e la pancetta croccante.
Alessandro Ricchi
La recensione
Big Hero 6
La storia si svolge
nella frenetica e tecnologica città di San Fransokyo. Hiro Hamada è un giovane
e geniale ragazzo che la notte partecipa ai bot duelli (incontri clandestini
dove gli sfidanti fanno combattere dei robot costruiti da loro stessi che si
svolgono nei vicoli e nelle zone più malfamate della città) dove frequentemente
vince, ottenendo notevoli vincite di denaro. Dopo l'ennesima vittoria però
alcuni giocatori decidono di impartirgli una bella lezione, dalla quale fugge
con l'aiuto del fratello Tadashi, con il quale scappa per poi essere preso e
imprigionato dalla polizia. I ragazzi vengono successivamente liberati e
riaccompagnati a casa dalla zia Cass, la loro tutrice (i genitori sono morti
quando Hiro aveva 3 anni). Una volta a casa, Tadashi parla a Hiro cercando di
allontanarlo dalle bot fight e avvertendolo di non sprecare il suo potenziale,
senza però essere ascoltato. Per farlo ragionare, Tadashi lo porta al San
Fransokyo Istitute of Tecnhology con la scusa di accompagnarlo ad un'altra
sfida. Qui Hiro fa la conoscenza degli amici di Tadeshi: l'atletica Gogo, il
pignolo e precisissimo Wasabi, la maga della scienza Honey Lemon e il nerd e
mascotte dell'istituto Fred, oltre che del mentore di Tadashi, il professor
Robert Callaghan, direttore dell'istituto e scienziato di grandissima fama.
Tadashi inoltre presenta a Hiro Baymax, un robot progettato per dare ogni tipo
di assistenza medica e sanitaria registrata all'interno del suo chip medico. Più
che convinto a entrare all'istituto, Hiro decide di portare un progetto alla
serata di ammissione e, aiutato dal fratello e dai suoi nuovi amici.....
Quando si dice tornare
bambini. Il nuovo film della Disney, Big
Hero 6, è una vera goduria per i più piccoli e possiede il dono speciale di
risvegliare il pupo più addormentato nell’adulto più disincantato. Baymax,
questo simpatico robot infermiere, è il vero nucleo, il simbolo del 54°
lungometraggio disneiano. Un personaggio ben costruito che è anche il simbolo
di tutto ciò che di più buono dovrebbe incarnare un uomo: altruismo,
generosità, amore e, come dice Baymax stesso, l’essere coccolone. Interessante,
infatti, che proprio un androide, in teoria privo di sentimenti, diventi l’eroe
buono nonché emblema del sacrificio umano; mentre l’Uomo sia il cattivo per
eccellenza, che cade preda delle più basse pulsioni, come l’invidia e la
vendetta. Uno degli archetipi più amati, nella letteratura e nel cinema, è il
trasformare qualcosa di completamente inanimato in un soggetto vivente. Nel
caso della fantascienza si parla di robot, di androidi, che rivelano una buona
dose di umanità, all’interno dei loro sistemi operativi. Tra i casi più
estremi, in tal senso, c’è A.I.
-Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg, in cui un robot dalle
fattezze di un bambino aspetta veri secoli che la madre (una donna umana) gli
dica semplicemente ti voglio bene. Baymax non fa eccezione. Inizialmente e per
ammissione del suo stesso creatore Tadashi, il robot è ciò che è, solo per via
del chip, ma guardando il film è evidente che provi sentimenti umani e si
affezioni incredibilmente al piccolo Hiro. Altro aspetto interessante da
analizzare è come ormai la Disney focalizzi il concetto di amore non più tra
uomo e donna, ma nel nucleo familiare. Il
re leone, Up, Frozen, Maleficent e ora Big
Hero 6 ne sono l’esempio
lampante. I protagonisti trovano la loro salvezza non più tra le braccia del
principe azzurro, o della principessa, ma bensì nell’abbraccio della famiglia;
spesso i loro problemi e ciò che li chiama all’avventura, partono proprio da un
grave lutto familiare o dal desiderio di salvarne un componente. Visto e
considerato che spesso il cinema riflette o, addirittura, anticipa desideri,
paure e aspetti sociali, è evidente che la Disney ha colto in pieno un
cambiamento epocale: i giovani sono ormai smaliziati e non cercano più il
principe azzurro, ma la sicurezza e la concretezza della famiglia. In oltre,
alla base del film, c’è un insegnamento importante, mirato sia agli adulti che
ai bambini: non bisogna lasciarsi guidare dalla vendetta e dal dolore, ma si
deve elaborare il lutto e trovare la forza di andare avanti, anche grazie
all’aiuto di parenti e amici. La voce di Baymax, in Italia, è stata affidata a
Flavio Insinna che ha fatto davvero un ottimo lavoro e lo rende ancor più umano.
Big Hero 6 entra di prepotenza tra i
migliori film della Disney e, persino, tra i più belli dell’anno. Da vedere, ma
attenzione alla lacrimuccia finale.
Elena Mandolini
Buone pappe, buon film e buona anno nuovo a tutti voi!
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